ASARGI




Approfondimento
Procedura
Arbitrale



1) Il Procedimento
    L'ARBITRATO è un Procedimento "Giudiziario" di diritto "Privato" Alternativo al Tribunale, e sono appositi Giudici (arbitri),scelti ed incaricati a cura e discrezione delle stesse Parti in Causa, od Enti "terzi" incaricati, che in base alla Legge, Norme del settore, usi e costumi locali, od Equità, gestiscono il procedimento e sentenziano in merito, tenendo anche conto degli accordi compromissori decisi in precedenza dalle Parti e riportati nei contratti e procedendo come da "regolamento" appositamente concordato ("ad hoc" o "amministrato" da qualche Ente preposto, come la CCIAA).
    E' una procedura che permette di avere Giustizia in piena Privacy e Rapidamente (in media, 6-9 mesi, invece dei 6-12 "Anni" dei Tribunali), e con Sentenze equiparabili a tutti gli effetti di Legge a quelle ottenute in Tribunale, operando con sistema "Rituale", come previsto dal Cpc.

2) Settori di intervento
    La Procedura Giudiziaria Arbitrale è utilizzabile per Contenziosi in ambito del Diritto "Civile" in generale come Condominio, Locazione, Compra Vendite, Contratti, risarcimento Danni, Contestazione lavori, Appalti, ecc., esclusi solo alcuni settori particolari, come il Diritto del Lavoro, di Famiglia, Minori, Fallimentare, Amministrativo e Penale, decreti ingiuntivi, ecc., per i quali è obbligatoria l'attivazione presso sezioni apposite dei Tribunali.
    L'Arbitrato non ha limiti di contenzioso in Causa, ed è utilizzabile quindi anche per Controversie "Minime", poche migliaia di Euro, ma in prevalenza riguarda Controversie di Medio/Elevato Contenzioso, dai 20-30.000 in sù.
    Una procedura che viene utilizzata per circa il 10% delle "controversie arbitrabili" che insorgono, circa 50.000 su 500.000 che ricorrono annualmente al Tribunale.

3) Presupposti per il Ricorso ad Arbitrato
    Per ricorrere ad Arbitrato, è necessario che le Parti in Causa si siano accordate a livello "Preventivo" inserendo nei Contratti od altri accordi scritti, al momento di acquisti importanti, quali Immobili, Auto, Arredamento, Macchinari, o statuti societari, ecc., apposite Clausole "Compromissorie/Arbitrali", che fissano le modalità (Rituale-Irrituale, ad hoc/amministrato, Arbitro unico, Collegio arbitrale, ubicazione, lingua, località, ecc.), compreso un "regolamento di procedura" da definire, eventualmente a cura degli Arbitri, o ricorrendo ai regolamenti di vari Enti Pubblici o Privati ad hoc preposti.
    Nel caso di mancanza di accordo "Preventivo" sull'eventuale ricorso ad Arbitrato, ci si può accordare anche dopo l'insorgenza della Controversia, stipulando un "Compromesso", utile anche per concordare dettagli procedurali.

4) Avvio Arbitrato / Giudici
    A seguito della insorgenza di una controversia "Arbitrabile", in presenza delle "Clausole Compromissorie" nei contratti, anche solo una delle Parti in causa, può "Imporre" alla Controparte il ricorso alla Procedura Arbitrale.
    La Parte interessata (attrice) dovrà quindi notificare alla Controparte (convenuto) l'interesse di ricorrere ad un Arbitrato, invitandola ad aderire alla procedura, come previsto dalla clausola compromissoria, o affidandosi ad appositi Enti che procederanno come da appositi regolamenti.
    A seguito della adesione della controparte alla procedura, la Parte attrice indicherà un proprio Arbitro, ponendo alla Controparte un termine di 15/30 giorni per provvedere parimenti, altrimenti vi provvederà la Parte "attrice", con richiesta al Tribunale, o ad Ente preposto scelto.
    I due giudici provvederanno quindi a loro volta, in accordo con le Parti, e come previsto dalle Clausole Arbitrali ddegli Enti preposti a designare l'Arbitro "terzo" .
    Notasi che è frequente lo squilibrio di forza tra le Parti, per cui possono sorgere dubbi sul livello di "terzietà" dei professionisti locali da scegliere, dato che specie in provincia si conoscono tutti tra di loro, operano negli stessi lavori da anni, spesso sono amici, ....... quindi potrebbero essere condizionati, influenzati dall'ambiente e potentati locali.
    E' preferibile che l'arbitro terzo sia nominato dall'Ente stesso (come anche in caso di Arbitro "unico"), in base al tipo e livello del contenzioso, selezionati tra autorevoli professionisti estranei all'ambiente locale, e quindi non influenzabili dagli interessi e condizionamenti di potentati della zona.
    Naturalmente anche l'Arbitro "unico o terzo" nominato dalle Camere Arbitrali può essere sostituito, nei casi e modalità previste da apposito regolamento.

5) Gestione del Procedimento
    Il procedimento arbitrale è portato avanti dai tre Giudici Arbitrali come "Collegio Arbitrale", o dal Giudice "unico", con il supporto successivo di eventuali altri professionisti (periti, assistenti, avvocati, ecc.) se e quando ritenuti necessari, che vanno opportunamente scelti ed incaricati dalle stesse Parti in Causa o dai Giudici secondo il caso.
   La gestione operativa del procedimento, segreteria, ecc., è affidabile agli appositi Enti o struttura comunque adeguata, a volte presso studi notarili e simili.
    Nel corso del procedimento vengono indette dagli Arbitri apposite Riunioni ed Udienze, con la eventuale partecipazione delle Parti e/o loro difensori ed assistenti, in modo da approfondire la situazione, ed evidenziare le diverse ragioni e responsabilità nell'ambito del contenzioso.

6) Sentenze / Lodi
    Al termine del procedimento, a cura degli Arbitri viene emessa la Sentenza (In termine specifico, "Lodo"), che nell'ambito delle procedure "Rituali", cioè a norma del Codice di Procedura Civile (art. 806 e ss), sono "Vincolanti" per le Parti, e previo deposito presso il Tribunale per la "Omologazione", vengono rese "Esecutive" a tutti gli effetti, ed "Imponibili" a cura dello stesso Stato, tramite la Forza Pubblica e Ufficiali Giudiziari.
    Notasi inoltre che nel caso di contestazioni della Sentenza, si può sempre fare "ricorso" al Tribunale "Ordinario", con procedura di Secondo grado (Appello).




La nostra Associazione fornisce ulteriori ampi approfondimenti sul ricorso a queste procedure, oltre a nominativi di Giudici Arbitri, sia "di Parte" che "Terzi".

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